Recensione di Alessandra Amorello
L’estate sta finendo, ma per fortuna di angurie in giro ce ne sono ancora molte…
L’albo illustrato di Taghreed Najjar intitolato proprio “L’Anguria” racconta la dolce passione di una bambina per questo frutto mediterraneo.
Noura è golosa di anguria al punto da non mangiare altro cibo. Un giorno, a tavola, si rifiuta di mangiare la molokhia della mamma, un delizioso piatto a base di riso e pollo. Quella stessa sera si intrufola in cucina dove scorge un grosso cocomero. Col desiderio di tenerlo tutto per sé, decide di nasconderlo sotto il letto e si addormenta pensando al suo tesoro. Di notte però fa un sogno strano: l’anguria cresce sempre di più fino a diventare enorme e lei ne mangia così tanta finché non le fa male la pancia. Le urla notturne svegliano la mamma e Noura si pente di aver compiuto quel gesto furtivo. Finalmente, la mattina dopo assapora una ricca colazione a base di uova e zaatar senza protestare.
Pubblicato dalla casa editrice Al Salwa nel 2017, il testo della Najjar affronta il problema dei “capricci a tavola”, ovvero dell’alimentazione selettiva. Alcuni bambini limitano la propria alimentazione a una gamma ristretta di cibi preferiti, rifiutandosi di mangiare altri cibi conosciuti o di assaggiarne di nuovi. E anche Noura ha delle preferenze in fatto di cibo! Ma quando nasconde un’anguria sotto il letto per mangiarla di nascosto, il sogno si trasforma in incubo e accadono delle cose strane…e divertenti.
Una storia dal sapore estivo che lascia spazio alla discussione su cibi preferiti e giuste abitudini alimentari, senza tralasciare l’aspetto interculturale, che si ritrova nel desiderio di scoprire il gusto ricco e speziato della cucina mediorientale.
Il testo èadatto ad attività laboratoriali scolastiche ed extrascolastiche (cibo salutare, condividere con gli altri, scoprire nuovi sapori) come alla lettura individuale.
Le illustrazioni di Maya Fidawi sono disegnate a matita e dipinte con pennellate di colore che enfatizzano l’espressività delle immagini.
L’AUTRICE
Taghreed Najjar è un’autrice palestinese residente in Giordania. Nata ad Amman nel 1951, ha trascorso gran parte della sua infanzia in un collegio di Gerusalemme. Autrice poliedrica, è una pioniera della letteratura per ragazzi e da più di quarant’anni scrive libri per tutte le fasce d’età: albi illustrati, prime letture e romanzi per giovani adulti, destinati agli adolescenti, che riflettono la realtà dei conflitti politici e culturali dell’area in cui vive. Attualmente la sua produzione è arrivata a contare più di novanta titoli.
Nel 1996 fonda la casa editrice Al Salwa con sede ad Amman specializzata nella pubblicazione di opere per ragazzi.
I suoi libri illustrati sono diventati dei classici della letteratura araba per l’infanzia e vengono utilizzati presso gli istituti scolastici come letture supplementari. Il romanzo per adolescenti “Contro corrente” è stato pubblicato da Giunti nel 2018 e altre opere, come “L’Anguria”, sono state tradotte in diverse lingue, tra cui inglese, francese, danese, svedese, turco, greco.
Taghreed Najjar è stata nominata più volte per il prestigioso premio Astrid Lindgren Memorial Award mentre nel 2020 ha ricevuto la nomination per l’Hans Christian Andersen Award.
Inoltre, è stata più volte vincitrice e finalista del premio Etisalat Award for Arabic Children’s Literature (Sharja, UAE). Uno dei premi più recenti è quello del 2019 per la categoria Young Adult con Liman haḏihi al-dumya? (Di chi è questa bambola?).
Sul sito di riveArabe è disponibile un’intervista all’autrice https://rivearabe.com/2022/03/07/taghreed-najjar-precorritrice-della-letteratura-araba-per-ragazzi/.
Maya Fidawi è illustratrice libanese molto rinomata e collabora con diverse case editrici dal 2004. Ha ricevuto diversi premi fra cui il Premio Etisalat nel 2017 Etisalat-winning picture book, Seventh Day Sheep (خروف اليوم السابع).
Anguria, simbolo della Palestina
Nel 1967 Israele proibisce l’esposizione della bandiera palestinese. Da allora, l’anguria, con i suoi colori rosso, nero, bianco e verde, che sono anche i colori della bandiera palestinese, è diventata il simbolo della resistenza.
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