Cairo Maquette di Tareq Imam

Recensione di Barbara Benini

Cairo Maquette (Mākīt al-Qāhira, Almutawassit, Milano 2021) dell’autore egiziano Tareq Imam, incluso nella shortlist dell’International Prize for Arabic Fiction 2022[1], è un romanzo che ha riscosso molto successo nel mondo arabo, un bestseller, tant’è che durante queste ultime Feste della ‘Id al-Adha, le vendite delle opere di Tareq Imam e la loro ricerca presso le librerie sono state in trend sui social network, dove in molti si sono scatenati con relativi meme.

In Cairo Maquette Imam offre la propria personale rappresentazione della città del Cairo e delle trasformazioni che ha subito negli ultimi dieci anni. Come tipico di Imam, l’opera mescola realtà e fantasia, esplorando la connessione tra il reale e l’immaginario nella vita quotidiana. Utilizzando il futuro come punto di osservazione, il 2045, l’autore esamina la Rivoluzione del gennaio 2011 e le sue conseguenze sulla società egiziana. L’autore afferma che la rivoluzione sembra “una fiamma che trepida nel cratere di un vulcano dormiente, e che la società egiziana è figlia di una mappa che non conosce la parola “cambiamento” né lo accoglie. […] Tutto ciò che è accaduto successivamente agli eventi del 2011 ha cambiato e rinnovato la rivoluzione e questo rende difficile completare un testo, poiché la realtà stessa sembra rifiutarsi di tracciare una linea conclusiva sotto di sé[2].”

La trama si sviluppa attorno alla “Cairo Work Gallery”, una galleria d’arte indipendente che promuove le arti marginalizzate. Attraverso quattro momenti storici distinti, il romanzo si concentra su vari protagonisti, artisti indipendenti, che affrontano sfide personali e sociali legate alla loro identità e al loro ruolo nella società. Lungo la trama, l’arte diventa uno strumento per esplorare e comprendere la complessità del Cairo e della condizione umana.

Siamo nel 2045 e la “Cairo Work Gallery” lancia un progetto ambizioso: la creazione di una maquette del Cairo, un modellino, come era un quarto di secolo fa, nel 2020. Il romanzo esplora infatti diversi periodi storici, il 2045, il 2020, il 2011 e un tempo sconosciuto nel futuro remoto. Ogni periodo è legato a un protagonista principale, un artista indipendente che affronta sfide personali e artistiche. Il romanzo esplora temi come il rapporto con la società e le autorità, e la lotta dell’artista per trovare il suo posto in un contesto che lo respinge.

I personaggi chiave sono Origa, un appassionato designer di maquette del Cairo, un personaggio con una profonda connessione con la città, uno che si dedica anima e corpo a ricreare il Cairo come era un quarto di secolo fa. Origa è descritto come una persona appassionata e precisa, un meticoloso che mette tutto il suo impegno nel perfezionare ogni aspetto delle sue creazioni. Ha un occhio attento per i dettagli e un’abilità straordinaria nel catturare l’essenza e la bellezza del Cairo. Fin da quando era bambino, Origa ha subito lo stigma di essere accusato della morte di suo padre, cui avrebbe sparato con un semplice movimento di pollice e indice.

Nud è una regista documentarista, una donna appassionata e determinata, che utilizza il suo talento per catturare l’anima della città attraverso la lente della sua videocamera. Nud è una curiosa, un’osservatrice sempre alla ricerca di nuovi angoli e dettagli unici da mostrare al pubblico. La sua prospettiva e il suo lavoro contribuiscono a dare una visione più ampia e approfondita della città e dei suoi abitanti. Nud è sotto sorveglianza della polizia dopo essere uscita di prigione per aver offeso la morale pubblica con il suo ultimo film, ma ha anche un segreto, non può mai specchiarsi in pubblico, poiché in ogni specchio vede il riflesso misterioso di un uomo che non l’abbandona mai.

Poi c’è Bigliardo, un writer, un artista di graffiti che ha svolto un ruolo significativo durante la rivoluzione di gennaio. È un ribelle, un idealista, impegnato a esprimere il proprio dissenso attraverso l’arte di strada. Bigliardo è un’anima creativa che vede il potenziale e la bellezza nascosta nella città che utilizza come tela per i suoi messaggi di protesta. La sua storia personale è intrecciata con gli eventi storici del Cairo e il suo impegno artistico diventa un modo per esprimere la sua voce e la voce di molti altri. Bigliardo, costantemente in fuga dalla polizia per aver imbrattato i muri della città, fa una scoperta straordinaria riguardante un occhio vivente, che poi risulterà essere quello che aveva perso lui.

Manga invece è un fumettista con doppi ricordi del Cairo. È un personaggio enigmatico e affascinante, che si muove tra i confini della realtà e dell’immaginazione. Manga ha la capacità di creare mondi fantastici attraverso i suoi disegni e le sue storie, offrendo una prospettiva unica sulla città. È un personaggio introverso, ma le sue opere parlano per lui, comunicando emozioni profonde e spingendo i lettori a riflettere sulla realtà che li circonda.  

La trama si sviluppa intorno alla galleria d’arte come punto di incontro per tutti questi artisti emarginati, grazie ai quali, l’autore cerca di rappresentare la complessità e anche l’effervescenza del Cairo, attraverso le loro storie e le loro interazioni con la città e il mondo della cultura. Tareq Imam ha iniziato a scrivere Cairo Maquette più di dieci anni fa, nel corso degli eventi epocali che si susseguivano quotidianamente durante la rivoluzione, il che ha reso il lavoro altamente influenzato dalla realtà in continua evoluzione. Ha impiegato molto tempo per completare il romanzo, poiché ogni volta che pensava di averlo quasi terminato, nuovi eventi nella realtà lo portavano a ripensare al testo e a modificarlo[3].

Cairo Maquette è un’opera molto interessante per le tematiche affrontate e per lo stile con cui l’autore dice e non dice, lasciando al lettore la libertà di godersi la storia o riflettere sul presente, con un occhio al passato e uno sguardo al futuro, dell’arte e della società più in generale, come teatro di sfondo la città del Cairo con la sua complessità ricca e polimorfa.


[1] https://arabicfiction.org/en/node/1882[2] https://www.thenationalnews.com/arts-culture/books/2022/04/29/tarek-imam-on-capturing-cairos-polymorphous-identity-in-his-ipaf-shortlisted-novel/[3] https://arabicfiction.org/en/node/1993

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