Al-Fawḍa al-ratība li-l-Wuǧūd di Hisham Bustani


Recensione di Barbara Benini

Pubblicato dalla casa editrice libanese Dar al-Farabi nel 2010, la raccolta di racconti dell’autore giordano Hisham Bustani Al-Fawḍa al-ratība li-l-Wuǧūd (Il caos monotono dell’esistenza) è un’opera alquanto singolare nella letteratura araba contemporanea, dai più definita di genere surreale, a tratti distopico. Le sedici storie sembrano provenire da sogni, da allucinazioni e nonostante siano presenti personaggi storici realmente esistiti – il testo è corredato da note esplicative in tal senso curate dall’autore stesso – i protagonisti sono generalmente caratterizzati dalla semplice enunciazione del pronome di terza persona lui, lei o loro.

Uno dei tratti peculiari di queste immagini narrative, questi sketch, è la riflessione che l’autore fa sulla condizione del mondo arabo al giorno d’oggi: dalla questione palestinese, all’identità politica; cosa resta del colonialismo, sembrano chiedersi i suoi personaggi e come si colloca il mondo arabo di fronte al modernismo o al post modernismo, pare leggersi tra le righe.

Dice l’autore stesso in un’intervista concessa a “The National”:

“I think we left colonialism without modernity,” […] “We’re somehow stuck. Like in the stories, we’re stuck between a past that was never matured and fulfilled, and a future that’s never arriving because it is imaginary. We’re stuck at an image of modernity, which is malformed and traumatic.”[1]

Un altro aspetto osservato da al-Bustani è la trasformazione del paesaggio, dei quartieri della città di Amman, dove egli stesso per altro risiede, davanti agli occhi degli stessi abitanti che si trovano sperduti. Tale è la sensazione di straniamento che prova la protagonista del racconto Incubi della città, bloccata alla fermata di un autobus che «non passerà mai», un’eco del Godot beckettiano.

Il ruolo dell’arte e degli intellettuali nel mondo arabo è un’altra tematica ricorrente lungo la raccolta, l’autore sembra quasi chiedersi se l’arte non sia una forma di ribellione politica oppure una sorta di via di fuga, anche se gli intellettuali protagonisti di uno dei suoi racconti, Attraversamento, rimangono bloccati al valico di Rafah – come accadde all’autore stesso nel 2009.

Nei due racconti intitolati Una vodka in riva al mare e Orchestra il lettore si trova di fronte a storie dove il linguaggio della narrazione e quello della poesia sono interconnessi a tal punto da creare una sorta di lingua terza, quella del racconto poetico, espressione di un ibrido narrativo coniata dal famoso critico egiziano Edward Kharrat. «Sono gelosa del sole. Ti penetra, ti permea, si rintana sotto la cute per restare… E quando rientri da uno dei tuoi ardenti incontri con lui, ne porterai le tracce infiammate per lungo tempo con te.»[2]

Un ulteriore punto di riflessione su cui si sofferma l’autore di questa splendida raccolta di racconti è il razzismo, come percepito nel quotidiano, nelle piccole cose, nei contesti di convivialità e quotidianità, quali per esempio il gioco del calcio. Ed ecco le due maggiori squadre del Regno Hashemita la Faysali e la Wehdat (da cui il titolo dell’omonimo racconto), l’una i cui fan sono “veri” giordani, la seconda composta da giordani di origine palestinese – racconto grazie al quale la scure della censura si è abbattuta sull’intera raccolta che, nonostante il ricorso vinto dall’autore, di fatto è introvabile in Giordania.

Consapevole della natura sperimentale dei propri scritti, sia quelli di genere poetico che narrativo, in un’intervista concessa a C. Ryan al-Bustani afferma: “The problem here (…) is that publishing, in its mainstream commercial side, is a capitalist industry, and books—like other commodities—are encouraged to be “easier” to digest in order for them to succeed on the level of mass consumption, that puts a lot of pressure on writers to supply “what the public demands” (basically: what the publisher thinks will sell). So, today literary writing is being pushed to the margins. If you add other complicating factors: the experimental nature of my writing and the fact that it is in translation from a marginalized language and culture (as seen through a Euro-US-centric vantage point) you can appreciate how compounded the challenge becomes for a writer like me. […] Indie presses and literary journals are the ones keeping literary writing alive and kicking, they should be highly valued for that service.”[3]

Come non essere d’accordo con lui…

È possibile leggere la traduzione inglese del racconto “Orchestra”, tratto da questa raccolta, su ArabLit:

Hisham Bustani (1975, Amman, Giordania) ha pubblicato tre raccolte di racconti: Of Love and Death (Dar al-Farabi 2008[4]), The Perception of Meaning (uscito nel 2012, tradotto in inglese dalla Syracuse University Press nel 2015) che ha vinto l’University of Arkansas Arabic Translation Award nella traduzione di Thoraya El-Rayyes e The Monotonous Chaos of Existence (del 2010, tradotto in inglese da Maia Tabet nel 2022 per la Mason Jar Press[5]) La rivista tedesca Inamo lo ha scelto come uno dei nuovi scrittori emergenti e influenti del mondo arabo, traducendo una delle sue storie in tedesco per il suo numero speciale su “New Arab Literature” (dicembre 2009[6]). La webzine culturale inglese “The Culture Trip” lo ha definito come uno dei sei migliori scrittori contemporanei della Giordania. Hisham Bustani è l’editore di narrativa araba della rivista letteraria “The Common”, con sede all’Amherst College, e destinatario della Bellagio Fellowship for Artists and Writers della Rockefeller Foundation per il 2017.


[1] https://www.thenationalnews.com/arts-culture/books/2022/08/27/hisham-bustani-flow-is-very-important-in-my-writing-and-arabic-flows-as-a-language/

[2] https://www.alquds.co.uk/%D87%D9%84%D9%81%D9%88%D8%B6%D9%89-%D87%D9%84%D8%B1%D8%D98%D88%D89-%D9%84%D9%84%D9%88%D8c%D9%88%D8f-%D9%85%D8c%D9%85%D9%88%D8%B9%D89-%D9%82%D8%B5%D8%B5%D98%D89-%D9%84/

[3] https://merip.org/2022/04/not-lost-in-translation-an-interview-with-jordanian-author-and-activist-hisham-bustani/

[4] https://nasher-news.com/hisham-al-bustani-recalls-the-publishing-of-his-first-book/

[5] http://masonjarpress.com/chapbooks-1/monotonous-chaos

[6] http://www.inamo.de

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