Recensione di Barbara Benini
Il romanzo Pioggia d’estate (Amṭār Ṣayfiyya) di Ahmed al-Qarmalawi – pubblicato nel 2022 dalla casa editrice Round Robin nella collana “Parole in viaggio” e tradotto da Amira Kelany[1] – è un’opera molto interessante, espressione della moderna prosa araba egiziana. Pubblicato nel 2017 dalla Maktabat al-Dar al-Arabiyah lil-Kitab, il libro ha ricevuto il prestigioso Sheikh Zayed Book Award nel 2018 nella categoria Young Author[2], confermando il talento e la creatività di questo autore egiziano, di professione architetto e musicista per passione.

immagine tratta dal sito dello Sheikh Zayed Book Award
La trama del romanzo intreccia diverse storie che ruotano intorno al presunto lascito apocrifo del maestro Sufi Ibad al-Mosuli. Giunto in Egitto dall’Iraq, il maestro ha radunato sostenitori dell’oud[3], e fondato un ordine Sufi in cui la musica è il mezzo per una conoscenza mistica del mondo. Non si sa con certezza se lo Šeyḫ al-Mosuli sia realmente esistito o se sia un mero artifizio narrativo. Il romanzo ci trasporta poi nel presente, nelle calde e caotiche strade del Cairo, tra cui si trova la Wikala al-Mosuli, un’oasi di pace e pietà, ove si praticano la preghiera, la musica e la meditazione.
Tutti i personaggi del romanzo, Yusef, Zayed, Rahma, Zena, il liutaio Obaid, lo Šeyḫ Ruslan e lo Šeyḫ al-Mosuli sono uniti da una forte passione per la musica, ma ognuno la ama a modo proprio, il che dà vita al principale conflitto del libro. Lo sviluppo di tale conflitto catturerà l’attenzione del lettore ponendolo al centro di una stimolante e coinvolgente lotta. Infatti è la musica, in questo contesto, a costituire il filo conduttore tra passato e presente, ove le annose tensioni tra innovazione e tradizione, consuetudine e futuro emergono in modo intenso. Un altro degli elementi centrali della narrazione è la diversa interpretazione della religione islamica, che crea ulteriori complessità e conflitti, non solo interiori, tra i personaggi.
Il romanzo, caratterizzato da una ricca descrizione dei vari contesti storici in cui si svolgono le vicende, tocca aspetti della società e della sua evoluzione in rapporto con l’arte, incorporando anche elementi del genere noir. Con abile maestria, al-Qarmalawi trasporta il lettore attraverso diversi mondi e periodi storici, offrendo una visione unica della cultura araba e dei suoi valori cardine.
Pioggia d’estate è un’opera che riflette su temi universali quali l’amore, la passione per l’arte e la ricerca della verità versus la cupidigia, con una profondità toccante arricchita da un’elegante prosa dai tratti poetici, un’opera che si immerge nell’animo dei giovani arabi di oggi, attraverso le loro lotte, aspirazioni e le molteplici sfaccettature della loro esperienza in un mondo in continua evoluzione.
Ahmed al-Qarmalawi è uno scrittore egiziano nato al Cairo nel 1978. Durante l’infanzia si è trasferito con la sua famiglia in Kuwait, dove ha ricevuto l’istruzione elementare e secondaria. Nel 1996 si è diplomato alla International American School, successivamente, è tornato in Egitto per studiare Architettura all’American University del Cairo, per poi continuare i suoi studi post-laurea all’Università di Edimburgo. La sua carriera di scrittore è iniziata nel 2012, quando ha pubblicato la sua prima opera, una raccolta di racconti intitolata The First of Abbas, nel corso della Fiera Internazionale del Libro del Cairo nel 2013. È poi seguito il suo primo romanzo, The Last Post, pubblicato nel 2014 dalla Dar al-Masriah al-Lubnaniya. Al-Qarmalawi ha pubblicato poi altri due romanzi, Destiny nel 2015 e, infine, Pioggia d’estate[4].
Oltre alla scrittura, Ahmed al-Qarmalawi è un appassionato pittore e musicista. La sua passione per l’arte lo ha portato a esprimersi anche attraverso la pittura a olio, il disegno a carboncino e pastello, oltre che a suonare l’oud ed è proprio questo lato del suo carattere ad averlo arricchito ulteriormente come autore di romanzi[5]. Lo scorso mese di luglio al-Qarmalawy, che è anche publishing director per la Diwan Bookstore del Cairo, in cooperazione con Khaled Lotfy, fondatore e direttore della Libreria Tanmia, ha partecipato all’organizzazione del nuovo Festival letterario Dawayer[6].
[1] https://www.roundrobineditrice.it/rr/pioggia-destate/
[2] https://www.zayedaward.ae/en/previous.editions/winners/ahmad.al.qarmalawi..aspx?year=2018
[3] Il liuto arabo.
[4] http://www.banipal.co.uk/contributors/1230/ahmad–al-qarmalawi/
[5] https://www.egypttoday.com/Article/4/47313/Egyptian-author-Ahmad-al-Qarmalawi-wins-Zayed-Book-Award
[6] https://www.al-fanarmedia.org/2023/07/cairos-dawayer-cultural-festival-gives-a-cool-breeze-to-a-dull-time-of-year/
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