Recensione di Zeyna Sherif
All’interno di questa sezione di riveArabe, dedicata alla letteratura araba per l’infanzia, vorrei riservare uno spazio a un libro bilingue dal titolo Marcello, il cammello acquarello, pubblicato lo scorso giugno 2021 dalla casa editrice campana MReditori. Si tratta di un racconto scritto e illustrato da Alessandra Amorello, arabista di Palermo e docente di lingue presso una scuola romana.
La storia inizia fra le dune del deserto egiziano dove vive un cammello alquanto bizzarro. Gli altri quadrupedi che popolano il villaggio desertico da cui proviene sono dotati di una sola gobba, mentre lui ne possiede due. Inoltre, nonostante le gobbe siano delle riserve d’acqua, come è noto, questo povero cammello soffre la sete e non sopporta il caldo rovente del deserto africano[1].
La vita nel deserto diventa talmente insopportabile che decide di lasciare il villaggio e intraprendere un viaggio per mare.
Ma i guai non tardano ad arrivare!
Una volta giunto nella terraferma scopre che per passare la dogana del Paese in cui approda è necessario esibire il passaporto…?!
Dopo varie vicissitudini, il cammello riesce ad approdare nella caotica Roma, che sembra un altro pianeta[2]. Qui incontra un gatto burlone ed estroverso di nome Nerone, che però non parla cammellese…
Il gatto si adopera per aiutare lo stravagante cammello assettato organizzando un tour su e giù per la città, alla scoperta delle fontane romane.
Tra screzi e risate i due instaurano un rapporto d’amicizia, il confronto li aiuterà a comprendere l’importanza della diversità.

La particolarità di questo racconto illustrato è il fatto di esser stato concepito in versione bilingue (ITALIANO – ARABO) ed è quindi fruibile sia da italofoni che da arabofoni.
“Ho pensato che fosse giusto raccontare la storia di Marcello anche in arabo, visto che lui è egiziano”, spiega l’autrice. “I bambini e le bambine di origine araba, che spesso mi capita di incontrare a scuola o in occasione dei laboratori creativi, si rallegrano nel ritrovare suoni e atmosfere familiari. Nel valorizzare tale “diversità culturale” si costruisce un ponte tra le culture che arricchisce anche chi non ha origini arabe”.
Il testo è ricco di scene esilaranti e l’autrice fa uso di un linguaggio ironico per raccontare la storia di Marcello, che arricchisce con immagini dai colori vivaci.
Sul canale Youtube di riveArabe è disponibile una presentazione del libro.
Marcello, il cammello acquarello è una favola interculturale sulle differenze che mi ha fatto riflettere sulla superficialità con cui spesso ci limitiamo a giudicare gli altri diversi da noi.
La metafora della diversità tra il dromedario e il cammello è già stata utilizzata dal maestro e autore prolifico Gianni Rodari, il quale tratta il tema della diversità ne Il libro degli errori[3]. Come spesso accade nelle sue opere, Rodari si diverte a dissacrare i luoghi comuni e ci invita a liberarci dagli schemi, dai pregiudizi, dal conformismo per guardare più lontano:
“Poveretti tutti e due. Ognuno trova belle soltanto le gobbe sue. Così, spesso ragiona al mondo tanta gente che trova sbagliato ciò che è solo differente[4]”.
[1] Alessandra Amorello, Marcello, il cammello acquarello, Trentola Ducenta, MR Editori 2021, pag. 6
[2] Alessandra Amorello, op. cit., pag. 18
[3] Gianni Rodari, Il dromedario e il cammello, Il libro degli errori – disegni di Bruno Munari, Torino, Einaudi, 1964
[4] Gianni Rodari, Il dromedario e il cammello, Il secondo libro delle filastrocche – Torino, Einaudi Ragazzi, 2013
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