Marmellata con Leban (come mia madre è diventata libanese)

Recensione di Alessandra Amorello

Lo scorso dicembre ho avuto modo di conoscere Lena Merhej a Roma, presso lo stand di Mesogea a Più libri più liberi, durante il firma copie del suo graphic novel Marmellata con laban (come mia madre è diventata libanese). A Roma si concludeva il primo tour che ha portato Lena e la sua traduttrice Enrica Battista in giro per l’Italia, tra Napoli, Palermo, Rovereto, Bologna, Pisa.

L’artista è tornata in Italia a fine marzo per la seconda parte del tour che l’ha vista impegnata dapprima alla Bologna Children Book Fair – dove ha tenuto l’incontro dal titolo DISEGNARE IL MEDITERRANEO: DALL’ILLUSTRAZIONE PER BAMBINI AL FUMETTO – e poi a Milano e Torino.

Quel giorno di dicembre, tornata a casa, ricordo di aver divorato il libro e di non essermi meravigliata nel ritrovare tra le sue pagine quel binomio di spontaneità e ricercatezza che contraddistingue la sua creatrice.

Marmellata con leban è un memoir che prende forma tramite il racconto di una serie di episodi frammentari della vita della Merhej: “I miei ricordi riguardano i miei familiari, soprattutto mia madre. Questo mio lavoro, Marmellata con laban, è una ricerca che prende spunto da un insieme di ricordi che affiorano chissà da dove, o perché succede qualcosa, o perché un pensiero m’inquieta”[1].

È come se l’autrice volesse ricostruire la storia della propria famiglia tentando di ricomporre un puzzle, le cui tessere sono composte dai pezzetti di una narrazione che procede a intermittenza tra analessi e prolessi. Il tutto corredato da tematiche profonde, quali la guerra e la morte, che vengono alleggerite da immagini molto espressive e cariche di ironia. È l’arte che, come una terapia, aiuta l’autrice a elaborare il trauma della guerra e non a caso un’amica tedesca della mamma forestiera afferma: “art is very important during the war”[2].

Il romanzo parte dal 1982. L’autrice descrive la scena in cui la madre porta i propri figli al riparo dalle bombe della guerra e sin da subito si delinea il carattere della protagonista: una donna forte che ha “trasformato il suo dolore in una specie di accanimento che la spingeva ad agire”[3].

Attraverso il percorso biografico della madre tedesca originaria di Amburgo, la Merhej racconta gli anni in cui ha vissuto la guerra civile libanese – emergono episodi del massacro di Sabra e Shatila nel 1982 e della guerra di Aoun nel 1989. I ricordi belli e brutti si mescolano come gli ingredienti che la mamma mette nei suoi piatti bizzarri, e come la marmellata e il laban.

Alla stessa stregua di Clémentine, la mamma francese di Riad, protagonista della graphic novel autobiografica di Riad Sattouf[4], mamma Valli deve scoprire una nuova cultura e imparare a conviverci, ma in questo libro Lena Merhej sembra voler mettere in discussione l’esistenza di alcuni stereotipi, esiste davvero un binomio donna orientale/donna occidentale?

L’eterno confronto tra Oriente e Occidente viene messo in risalto dal contrasto del sapore agro del laban e il dolce della marmellata, ma Lena lascia spazio a quei “gusti misti” che da sempre contraddistinguono il Libano, dove dimorano culture e credi religiosi differenti in una “convivenza pacifica delle contraddizioni”[5].

L’autrice

Lena Merhej è un’artista libanese nata a Beirut nel 1977. Attualmente risiede a Marsiglia, dove lavora come illustratrice e fumettista. Nel 2006 ha scritto la sua prima opera A’taqid annana sanakun had’iyyin fi-l-harb al-muqbila (Penso che per la prossima guerra saremo pronti), nel 2007, in Libano, insieme ad altri artisti ha fondato Samandal, una rivista di fumetti promotrice del fumetto indipendente. Marmellata con laban è del 2011; nel 2018 il libro viene tradotto in francese dalla casa editrice “Alifbata”, specializzata nella pubblicazione di fumetti e graphic novel. In Italia il romanzo grafico è stato pubblicato da Mesogea nel 2021 per la collana Cartographic, riservata al mondo del fumetto e delle graphic novel. La pubblicazione è a cura di Maria Rosaria Greco, mentre la traduzione è di Enrica Battista, fondatrice di Arabook.

Tra le altre opere, Mesogea ha già pubblicato per la stessa collana Trilogia di Beirut di Barrack Rima, un ritratto della città libanese che ricostruisce una parte di storia contemporanea del Paese.

Marmellata con laban

Per approfondire:

https://www.arabook.it/2020/04/14/salam-silent-novel/

https://www.arabook.it/2015/09/28/murabba-wa-laban-di-lena-merhej-presto-in-francese-ce-ne-parla-la-traduttrice-simona-gabrieli/


[1] Lena Merhej, Marmellata con laban, Messina, Mesogea, 2021, traduzione di E. Battista, p. 61

[2] Lena Merhej, Marmellata con laban, op. cit., p. 73

[3] Lena Merhej, Marmellata con laban, op. cit., p. 32

[4] Riad Sattouf, L’Arabo del futuro, Milano, Rizzoli Lizard, 2015, traduzione di Elisabetta Tramacere

[5] Lena Merhej, Marmellata con laban, op. cit., p. 62

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