L’eterotopia di Rogers e The Wall

Articolo Egitto di Barbara Benini

Negli anni Sessanta del secolo scorso, Michel Foucault conia il termine eterotopia. L’eterotopia del filosofo francese si colloca in diretta contrapposizione con la sua antagonista, l’utopia, il luogo della speranza, il luogo che consola. L’utopia è il non luogo, un topos che non esiste, la Città Perfetta del filosofo arabo Al Faràbi, la Repubblica di Platone, ma anche il paradiso, l’aldilà delle religioni monoteistiche.

L’eterotopia, al contrario, è un luogo ben distinto, è un topos che separa l’io dall’ambiente che lo circonda tramite una barriera visibile, talora invalicabile, percepibile ai sensi e limitante, costrittiva. In Rogers e la via del Drago divorato dal Sole di Ahmed Nagi e in The Wall dei Pink Floyd si ritrova quest’idea. In entrambi il muro, la barriera che costringe l’individuo negli spostamenti fisici, ma anche immaginativi è ben presente. In entrambi l’incomunicabilità dell’essere umano con il resto del proprio mondo, costituisce il filo rosso. Due opere di generi diversi, di epoche diverse, di natali diversi, ma ugualmente accomunate dalla riflessione dei loro autori sulla relazione dell’io con l’Altro, con l’alterità che lo circonda, con ciò che lo distrugge – come accadde a Syd Barret, il primo leader storico dei Pink Floyd – e ciò che lo limita – come accade al protagonista di Rogers.

Rogers è nipote di The Wall, nel senso che tanto visionaria fu l’idea di Roger Waters – che attingendo dal proprio vissuto creò un concept album, un capolavoro nella storia della musica ed in seguito anche un film di successo, con la regia di Alan Parker – ma altrettanto visionaria è stata l’idea di Ahmed Nagi. Entrambe le opere sono figlie del proprio tempo, e Rogers è figlio della globalizzazione, l’utopia per antonomasia e infatti nasce su internet, nel cyberspazio, l’infinito in terra, il luogo senza barriere, dove la creatività circola allo stato puro, senza limiti.

Nel 2007, anno in cui è uscito Rogers in Egitto, Ahmed Nagi era alla ricerca di un nuovo stile narrativo, di un qualcosa che si distaccasse completamente dal tradizionale classico intreccio del romanzo europeo, ma anche di quello mahfuziano, e si è rivolto alla rete, all’utopia, al mondo libero di internet, alla libera circolazione delle idee. E così pian piano, con il contributo del popolo dei blog è nato Rogers. Rogers è figlio della comunità dello cyberspazio che ha lanciato idee e contro ogni aspettativa, contro ogni previsione di Ahmed Nagi, i contributi piovevano di continuo. Ed è stato lì, a successo assodato, che sono arrivati gli editori, è arrivata la carta, che ha voluto “eterotopicamente” cooptare il flusso libero delle idee, presente in Rogers, all’interno di un prodotto limitato: un libro con un numero x di pagine, la prigione di Rogers, ma anche quella che gli ha regalato il successo.

Rogers è il prodotto delle culture, non di una cultura, quella arabo-egiziana. In Rogers c’è tutto: il cinema, la musica, il fumetto – il manga, per essere precisi – il cartone animato, la letteratura romanzesca, la favola. È un viaggio trasversale attraverso le culture di inizio millennio. Ogni lettore può con attenzione coglierne le innumerevoli citazioni, le scene che si riallacciano ad un ampio patrimonio culturale fruibile da nord a sud, da est a ovest. La rete lo permette.

Le culture si compenetrano nel cyberspazio e i figli degli anni Ottanta, questi artisti del ventunesimo secolo, sanno di essere impregnati di un idealismo culturale che si esprime attraverso i nuovi mezzi tecnologici a disposizione di tutti.

La cultura metropolitana, l’underground, anche nei paesi arabi, come in tutto il resto del pianeta, viaggia nel mondo dell’utopia, viaggiava sui cavi dei collegamenti ADSL ed ora con il 5G, si compenetra e compartecipa degli apporti di tutto il popolo di internet. La musica araba TRAP – conosciuta in Egitto anche come mahraganat – l’hip hop, l’elettronica, il fumetto, fenomeni ben consolidati sulla rete da molto tempo, ma poco conosciuti ai più proprio perché collocati al di fuori del mondo eterotopico quotidiano, liberi da ogni ghigliottinata della censura, scorrono da un paese arabo all’altro, basta solo un click, basta solo posizionare il puntatore e ci si ritrova nella loro dimensione, in un mondo virtuale dove gli artisti arabi presentano la propria ideale utopia, che come risulta chiaro dalla lettura di Rogers, non è poi tanto differente dalla nostra.

Ahmed Nagi ha definito Rogers un “gioco mentale”, all’interno del quale trova una propria collocazione creativa il più alto grado di sperimentazione linguistica e stilistico-letteraria: Rogers avrebbe dovuto essere, secondo le previsioni del suo autore, una via di mezzo tra un diario e una raccolta di memorie, dove il filo conduttore sarebbe stato il ritmo, la cadenza, dell’album The Wall, dei Pink Floyd, che avrebbe convogliato il tutto in un’epopea dell’immaginazione personale del protagonista – o forse dell’autore. E invece… che cos’è Rogers? In che cosa si è trasformato grazie all’apporto dei lettori del blog di Ahmed Nagi, dal titolo emblematico di “Allarga la tua immaginazione”?

Ogni lettore, grazie all’humus virtuale che ha dato i natali a Rogers, può riconoscervi una parte di sé, del proprio vissuto, delle proprie memorie, dei propri ricordi, o semplicemente godersi il gioco, apprezzandone la creatività che ne sta alla base.

Rogers è come un mazzo di carte da gioco lanciato sul tavolo, singolarmente ognuna ha un senso compiuto, quasi esaustivo, ma tutte insieme restano comunque un mazzo di carte!

PER APPROFONDIRE:

Rogers e la via del Drago divorato dal Sole, il Sirente, 2010, trad. di Barbara Benini

http://www.sirente.it/prodotto/rogers-e-la-via-del-drago-divorato-dal-sole-ahmed-nagi/

Intervista ad Ahmed Nagi durante il Festival Internazionale a Ferrara:

https://www.youtube.com/watch?v=KvY4YXTUDe4&ab_channel=NicolaC

Il blog di Ahmed Nagi: https://ahmednaji.net/

Uno studio sui blog e i blogger in Egitto:

Blogging from Egypt: Digital Literature, 2005-2016, di T. Pepe, Edinburgh University Press, 2019.

https://www.amazon.it/Blogging-Egypt-Digital-Literature-2005-2016/dp/1474433995

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